Finiture di superficie
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Insight - Masterclass videos Protolabs
La nostra serie di video Insight-Masterclass vi aiuterà a padroneggiare la produzione digitale.
Oltre ai nostri suggerimenti di progettazione mensili, pubblicheremo regolarmente un nuovo video - ognuno di essi vi darà una visione più approfondita di come progettare parti migliori. Tratteremo argomenti specifici come la scelta del giusto materiale di stampa 3D, l'ottimizzazione del vostro progetto per la lavorazione CNC, le finiture superficiali per i componenti stampati e molto altro ancora.
Insight: Finiture di superficie
27.03.2020
Transcript
Salve e benvenuti alla masterclass di questa settimana.
Questa settimana parleremo della finitura di superficie di un pezzo stampato e delle considerazioni che dovreste fare in merito.
Questa settimana parleremo della finitura di superficie di un pezzo stampato e delle considerazioni che dovreste fare in merito.
In teoria, è possibile ottenere diverse finiture di superficie rispondenti ai requisiti più svariati, da quelle goffrate a quelle lisce, altamente cosmetiche.
Ovviamente, tradurre la teoria in pratica è un’altra cosa. Ecco alcuni aspetti da considerare.
Primo. In quale fase dello sviluppo o della produzione si trova il vostro pezzo? È un prototipo o un pezzo finito?
Secondo. Con quale materiale viene realizzato?
Terzo. Qual è la sua applicazione di utilizzo finale?
Esamineremo il secondo punto dell’elenco e parleremo degli aspetti pratici che dovete conoscere prima di iniziare il vostro design.
Iniziamo con le plastiche, il materiale più comune stampato a iniezione.
Ovviamente, ci sono centinaia di materiali termoplastici flessibili e resistenti, dai quali è possibile ottenere finiture estetiche fini.
La finitura dipenderà dallo stampo. Gli stampi in alluminio vengono realizzati con la fresatura a tre assi e sono facilmente lucidati a mano o goffrati per ottenere sette finiture diverse che spaziano dalla superficie non estetica o goffrata a quella lucidata, molto brillante.
Se fosse tutto qui, questo video sarebbe molto breve.
Ma la vita è tutt’altro che semplice, no? Occorre considerare ovviamente altri aspetti.
Il materiale scelto può influire sulla finitura di superficie. In generale , materiali come vetro, minerale o morbidi e ad alto coefficiente di ritiro possono produrre pezzi la cui finitura risulta diversa da quella richiesta.
A differenza dei materiali non rinforzati, questi possiedono proprietà uniche. Se avete bisogno di un pezzo molto estetico, evitate di utilizzarli o, quanto meno, fatelo con cautela. Essi POSSONO creare strisce, rendendo difficile distinguere tra le diverse finiture.
Questo non accade con tutti i polimeri rinforzati, ma suggeriamo di consultarvi con il vostro fornitore di servizi di stampaggio a iniezione.
Anche per una finitura goffrata dovete conoscere alcuni aspetti tecnici. In questo caso, il vostro pezzo può richiedere angoli di spoglia maggiori rispetto a una superficie lucidata.
Parleremo dell’angolo di spoglia in un altro video, ma brevemente significa che dovete applicare una leggera rastremazione alla superficie del pezzo per agevolarne l’espulsione. Se non lo fate, il pezzo potrebbe mostrare graffi o impronte di tiratura. L’esatto angolo di spoglia dipende sia dal design del pezzo sia dalla finitura di superficie di cui avete bisogno.
Un buon esempio è dato dai cubetti di ghiaccio: osservateli bene, la prossima volta che vi bevete un whisky. Non sono cubi perfetti. Hanno i bordi arrotondati, per favorirne l’estrazione dallo stampo. Ma allontanandovi dal whisky, vale anche la pena notare che potrebbe non essere possibile ottenere finiture su nervature profonde e sottili, difficili da raggiungere all’interno degli stampi.
Se per voi la finitura di superficie è importante, dovreste pensare anche ai punti di iniezione. Qui è dove il polimero fluido penetra nello stampo.
Sfortunatamente, il punto di iniezione interrompe la superficie dello stampo e lascia un difetto inevitabile sul pezzo. Anche gli estrattori, se necessari per rimuovere il pezzo, possono influire sulla finitura.
Questi sono tutti aspetti da considerare in fase di design.
Ad essi si aggiunga il fatto che il vostro fornitore potrebbe offrirvi finiture personalizzate.
Per esempio, si potrebbero applicare finiture diverse ai diversi lati dello stampo.
Le plastiche sono il materiale più comune utilizzato nello stampaggio a iniezione ma vorrei concludere esaminando un’altra opzione alquanto popolare: il silicone liquido.
Lo stampo vero e proprio viene prodotto allo stesso modo della plastica ma il processo di stampaggio è diverso. Utilizza due liquidi miscelati tra loro, che vengono poi polimerizzati a caldo nello stampo per produrre il pezzo finale.
La differenza principale consiste nel fatto che i pezzi realizzati in silicone liquido sono molto più lavorabili di quelli in plastica. Possono essere rimossi manualmente dallo stampo, per cui non si rendono necessari gli estrattori. Inoltre, il silicone liquido necessita di punti di iniezione poco profondi, per cui eventuali imperfezioni in queste aree sono pressoché invisibili.
È tutto per questa settimana. Spero che lo abbiate trovato interessante Alla prossima!
Con un ringraziamento speciale a Natalie Constable.